Storia

Molto prima del 1960

Un uomo. L’Africa. Una valigia.

Questa storia comincia molto prima del 1960, in un’epoca pre-conflitto mondiale. È la storia di un uomo e del sogno di libertà che ispirò la nascita del caffè Dokito.
Africa 1940. Il padre del fondatore dopo un lungo viaggio si ritrova in una terra lontana dai colori brillanti e dalla natura selvaggia.
Laggiù grazie al cuore grande delle tribù africane si innamora della meravigliosa natura di quelle terre sconfinate, condividendo con i nativi culture e rituali.
Le tragiche vicissitudini della guerra lo fanno prigioniero. Sofferente, ma desideroso di tornare a casa costruisce con pochi legni una valigia. La stessa valigia che due anni dopo lo ricondusse a casa.
Dentro di essa insieme a poche cose, riporta a suo figlio un lunghissimo racconto dell’Africa e dei suoi tesori, custodendo dentro di sé le forti emozioni vissute per dodici lunghi anni.
Ed è proprio in uno di quei racconti che Domenico sentì parlare per la prima volta di distese infinite di piante dalle bacche rosse e dai fiori bianchi: Il caffè.

Anni ’60. La prima torrefazione nasce nel cuore di un piccolo paesino a pochi passi da un laghetto di acqua cristallina nel centro Italia.

Domenico, ormai uomo e padre, insieme alla sua famiglia crea la prima bottega artigianale e la sua prima azienda di caffè.
Nasceva il caffè Dokito, si tostavano quintali di caffè, ma le favole della savana e i racconti della valigia continuavano ad essere una costante anche nella vita del piccolo Damiano. Stesso nome di suo nonno e stessa coraggiosa creatività.
Da allora la sua attitudine e la sua visione rendono possibile l’evoluzione e l’innovazione profonda di quella piccola azienda di famiglia, oggi realtà internazionale, orgogliosamente portatrice dell’antico metodo di torrefazione italiano nel mondo.

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